Consiglio Comunale a Colli per la nuova Variante al Piano Regolatore – Giovedi  6 Novembre ‘08.

Se entrate in un cinema semideserto, difficile che vi sediate dove magari c’è il gruppetto casualmente più numeroso ma quasi sicuramente approfitterete dello spazio, dove è più disponibile. Non hanno ragionato così i consiglieri di Colli nell’’assemblea di  Giovedì 6 Novembre, convocata per trattare la variante al Piano Regolatore. Forse incosciamente o forse l’ isolamento in cui si sono chiusi, fatto sta che si sono stretti in metà del grande tavolo lasciando deserto il resto, dopo l’abbandono da parte della minoranza e l’assenza annunciata dei rivoltosi –i soliti Carosi, Celani, Cardilli e l’esponente di Rifondazione Paola Amadio-. Sembrava un po’ una ultima cena leonardesca con sei apostoli da una parte e il resto della parete vuota. A tutto questo si è arrivati innegabilmente per una libera scelta di questa amministrazione, sempre più sorda ai richiami di certe manifestazioni di scontento, sempre più arroccata in un silenzio rancoroso e accigliato, quasi le critiche fossero un reato di “lesa maestà” contro il pensiero unico che ancora  dovrebbe regnare, secondo loro,  a sinistra. Non diversa è stata l’atmosfera  di questo Consiglio che ha respinto -e accettato solo in qualche caso più “interessante”-, sempre però con fare sbrigativo, le osservazioni presentate, mettendole tutte, di  fatto, sullo stesso piano:  quelle che chiedevano ancora qualche scampolo di terra per l’ennesima villetta e quelle, come le nostre di “ermocolle”, che chiedevano la salvezza di qualche brandello di collina o di panorama, scampati all’assalto degli appetiti dei nuovi  barbari.  Crediamo che pochi, in quel tavolo, sapessero  invero di che cosa si stava discutendo e, ancor più grave,  su che cosa si votava. L’unanimità del voto  favorevole su tutte le proposte del tecnico progettista era l’unica manifestazione di una compattezza che a questo punto ci sembra inutile, perché non c’è più niente su  cui discutere, si mostrano solo i muscoli e non ci sono più idee per amministrare.

Hanno bocciato tutte le nostre osservazioni, ma chiedere perché è evidentemente troppo. Avevamo chiesto cose non impossibili e del tutto ragionevoli: di cancellare la edificabilità della zona panoramica in Via della Stazione o “costa d’ M’ro’”  a ragione della vicinanza con Villa Fonzi e Villa Marconi e per il suo isolamento dal resto del tessuto urbano; avevamo chiesto l’annullamento della previsione di una nuova zona artigianale lungo il fiume, considerando la disponibilità di tanti capannoni vuoti nelle zone industriali già avviate e, per altro verso, la necessità di dare spazio alle attività vivaistiche che si stanno sviluppando lungo le nostre pianure del Tronto; avevamo chiesto di ridurre le eccessive dimensioni della nuova edificabilità nell’area di Villa Panichi a Colle Vaccaro, col rischio di snaturare il complesso residenziale  datato inizi Novecento; avevamo chiesto di aumentare le previsioni dei parcheggi per le nuove residenze lungo la Salaria, dove le nuove costruzioni rischiano di non avere i posti macchina necessari. Tutto respinto, senza uno straccio di motivazione.

Adesso il Piano va in Provincia e con esso le nostre osservazioni. Lassù le cose saranno sicuramente esaminate più scrupolosamente e con un occhio alla salvaguardia del nostro territorio. E noi saremo anche lì a dire la nostra.

Tommaso Cavezzi    

 
[Inviato da: Tommaso Cavezzi il 15/11/2008]